L’erbario del Naturalista bolognese Ulisse Aldrovandi è uno dei più antichi giunti sino ai nostri giorni, e senz’altro uno dei più ampi del suo tempo. Iniziato molto probabilmente nel 1551 ed ampliato da Aldrovandi durante tutta la sua vita, arrivò a comprendere più di 5000 campioni suddivisi in 15 volumi rilegati. In un’ottica da un lato di conservazione, dall’altro di divulgazione nel 2004 abbiamo acquisito digitalmente l’intero corpo dell’erbario Aldrovandiano. Il lavoro pubblicato all’interno del portale internet del Sistema Museale di Ateneo consente la fruizione, ma anche lo studio dell’opera, da parte della comunità scientifica internazionale e di un vastissimo pubblico.
Le operazioni di acquisizione digitale sono state effettuate dalla CLUEB di Bologna. L'attività è durata tre mesi e si è svolta presso i locali dell’Erbario dell’Università di Bologna, dove è stata allestita la stazione di acquisizione. Tutte le immagine sono state acquisite da Veronique Poczobut. L’apparato critico di lettura delle pagine dell’erbario è il frutto del lavoro del Dott. Adriano Soldano che negli ultimi anni ha affrontato e ormai concluso l’intera edizione critica dell’Erbario Aldrovandiano
Abbiamo utilizzato una stazione digitale basata sulla Camera Eyelike DCS, capace di acquisire immagini in alta risoluzione (da 2000x2000 a 6000x6000 pixel in RGB a 300 dpi) in pochi secondi, grazie anche alla trasmissione dei dati via fibra ottica ad hard disk LaCie firewire. Come computer è stato usato un Macintosh G3 con 300Mb di RAM destinata al software Eyelike. Le immagini (30Mb in media; 135Gb totali) sono state registrate su DVD-ROM Pioneer da 4.7Gb.
Le immagini delle pagine dell'erbario di Ulisse Aldrovandi sono corredate da un'utile chiave di lettura. La maggior parte dei dati riportati sono il frutto del paziente e infaticabile lavoro di Adriano Soldano e sono editi dalll'Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, nei suoi Atti. Il lavoro di approfondimento e di identificazione su ogni singola specie all'interno dell'erbario ha visto la consultazione di alcuni manoscritti Aldrovandiani conservati presso la Biblioteca della nostra Università. Le diciture riportate in tali scritti sono stati riportati nel'apparato di lettura di ogni singola specie, a seguito della trascrizione della dicitura riportata accanto alla pianta. Compaiono inoltre la corretta identificazione della specie e la località di raccolta.